jueves, 17 de abril de 2008

Intervista al professore Cocosecco.

Vorremmo sapere perché il professore Cocosecco studia l´italiano.

- Caro professore, perché sta studiando l´italiano?

- Studio l´italiano perché mi piace molto la ligua e la cultura italiana.

- Qual è il suo obiettivo?

- Il mio obiettivo e parlare bene, scrivere senza farne un errore e anche capire la lingua italiana, cosí forse riuscirò a comunicarmi nella bella lingua del mio caro amico, che reste in pace!, Dante Allighieri.

- Qual è il metodo che preferisce?

- Il metodo che preferisco è il parlato e un po´lo scritto. Le nuove tecnologie mi stanno servendo giacché imparo con gli ascolti fatti a lezione anche se il volume incomincia molto elevato. In più sono riuscito a creare un blog in italiano dove scrivo a volte alcune poesie, piccoli racconti e anche qualche avventura a lezione.

- Cosa trovi divertente/utile/difficile/noiosa nello studio dell´ italiano?

- Direi di trovare divertenti le lezioni nella scuola delle lingue a Valladolid, perché facciamo un po´di tutto: dettati, leggere, scrivere, parlare, ascoltare musica, vedere spezzoni di film, andare al laboratorio. No, veramente non mi annoio. Da un´altra parte, a casa, faccio degli esercizi, riassunti delle lezioni studiate, leggo trentamila fotocopie circa, che ne dà la nostra bravissima professoressa, ecc. Però, direi che secondo me il fonzionamento della "Biblioteca globale" nella EOI-VA non è buono e per questo non possiamo leggere tutto quello che drovemmo. Poi c´è il riscaldamento. Non credo che funzionerebbe mai! Fa un caldo da morire nell´aula e a volte ho veramente voglia di buttarmi dalla finestra per fare il nuoto, però oltre a dimenticare sempre il mio abito di bagno, cioè il tanga a poi, me ne accorgo che la finestra dà alla strada e que in questa non c´ è nemmeno una piscina e potrei farmi male alla testa e al ginocchio.

Inoltre aggiungerei, perche vado forte e sono bravo con l´italiano negli ultimi tempi, che qualche volta faccio qualche piccola barzelletta, anche alla mia brava professoressa. Ricordo una volta che è stata veramente arrabbiata quando l´ho fatta l´occhielino e mi ha domandato cosa mi era successa. L´ho risposto che avevo un tic nervoso. E un´altra volta, quando l´ho chiesta "Cosa fai nella vita?", e lei, senza dubitare neanche un attimino mi ha risposto: "L´indossatrice, credo." È vero che se ne intende divino! Va´molà, è una fortunella!

- Allora, studia l´italiano da molto tempo?

- Studio l´italiano da due sécoli credo e non riesco a capire nulla forse perché la mia testolina sta pensando sempre a delle belle donne. No, non dico sul serio. Veramente studio l´italiano da tre anni direi. Prima divenire alla EOI- VA avevo già imparato qualcosa a lezioni speziali con un professore siciliano e per questo mafioso, chiamato Gianluca Pigro, il quale mi ha fatto capire che l´italiano è una lingua molto musicale, orecciabile e facilmente cantabile, per il quale mi sono affezionato alla musica leggera italiana e tifo per Jovanotti, Luca Carboni, Gianna Nanini, Tiromancino, ecc.
- Conosce altre lingue oltre a l´italiano?
- Solo conosco un po´la lingua di questo giovanotto francese, come si chiama? Nicola Saccosì, certo! Il giovane fidanzato di Carla Capra, scienziata nota, come me. Quindi conosco il francese un po´, dopo averlo studiato nel liceo trenta anni fa circa, però resta per me tanto lontano che casi mi sono dimenticato di tutto. Dunque, penso di studiare la lingua francesa nella EOI-VA quando finisca di studiare l´italiano, soprattutto avendo il conto che c´è una professoressa che assomiglia abbastanza alla Carla Capra!
- Per farla giá finita, cosa ne pensi dell´uso del dialetto, dei regionalismi e dei vocaboli straniere nella sua lingua materna?
- Ché me ne fregano i dialetti, i regionalismi e anche i vocaboli straniere nella mia lingua materna, cioè lo spagnolo? Per me qualcuno può parlare come voglia, ma io parlo sempre lo spagnolo di mio zio Don Miguel de Cervantes Saavedra, o quasi. È vero che qualche volta ho bisogno di usare qualque parola dell´inglese, ma soltanto quando vado a prendere un whisky, comprare un computer oppure, al massimo, fissare un appuntamento con la baby-sitter!

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