lunes, 28 de julio de 2008

viernes 25 de julio de 2008

Per Natale.

-Allora, Giulio, ti sbrighi? Siamo già in ritardo!
-Macché, se non è nemmeno mezzogiorno!
-Beh, vuoi che comincino senza di noi?
-Magari cominciassero a mangiare senza di noi! Così salteremmo qualche portata! Sai che tutti anni mi fa male lo stomaco.
-Guarda bruttino che non sei mica obbligato a mangiare tutto quello che la mamma abbia preparato come se fossi uno elefantino!
-No, veramente. Però sai che si arrabbia quando non provo qualcosa e sempre prendo qualche bacchettata per sedermi accanto alla batteria!
-Magari lo fa perché ha già imparato qualcosa d´italiano e ha letto il tuo blog maschilista!
-Non credo che sia così. Veramente voglio bene mia suocera e in più è una protagonista nota nel mio blog!
-Ma veramente ti pare il modo di comportarti questo? Come se fossi un bambino? Sai che già non sei un giovanotto?
-Lo so, e per questo penso che questa vita sia già abbastanza seria come per non prendersela, a volte, a scherzi.
-Bene, però non ti la devi prendere con qualcuno sempre che scrivi nel tuo blog e niente di meno con la mia cara mamma!
-Va mo là! non ti infastidisce con me, sei una fortunella giacché sai che ti amo tanto!
-Allora, non ti va di venire dalla mia mamma?
-No, non è questo, è solo che pensavo che questa volta saremmo andati a sciare tutti insieme per festeggiare il Natale.
-Mi prendi per scema?Te immagini alla mia povera mamma facendo lo sci?
-No, di certo. Però, forse dopo pranzo potremmo andarci noi due, eh?
-Ma dai! Non so ancora perché mi sono sposata con te, Giulio, sei veramente bruttino. Sai che ci tengo a festeggiare insieme a i miei, che mi piace giocare a tombola dopo pranzo, mangiare il panettone, i turroni, i marzapani...
-Basta, sto ingrassando! Ce ne andiamo da i tuoi e avendo il conto che giocaremo anche al serpentone mangiacoda e a lupus in tabula, forse riusciremo a ritornare all´anno morte del Papa!

martes 15 de julio de 2008

"Caos calmo".

Biografia.-

Sandro Veronesi nacque a Firenze, nel 1959 e abita a Prato. Dopo il suo primo romanzo, intitolato "Per dove parte questo treno allegro", pubblicato nel 1988 e ricevuto più favorevolmente dalla critica, a poco a poco si è consolidato come uno dei migliori scrittori della sua generazione.
Fra i suoi romanzi spicca "La forza del passato" per il quale fu premiato con i premi Viareggio, Repaci e Campiello, e in modo speciale "Caos calmo", con il quale ottenne il Premio Strega, cioè il più prestigioso guiderdone delle lettere italiane.
Questo romanzo è stato portato poco tempo fa al cinema da Antonello Grimaldi con Nanni Moretti come protagonista.

Recensione.-

La vita di Pietro Paladini, esecutivo di una televisione a pagamento, soffre una terribile convulsione un giorno alla fine d´estate, nel quale, mentre è proprio vicino a morire affogato quando riesce a salvare nel mare una sconosciuta, perde la donna con la quale pensava di sposarsi pochi giorni, dopo aver vissuto insieme a lei durante tredici anni e di aver avuto con lei una figlia che appunto ha dodici anni.
Convinto, quindi di essere sul filo del burrone e aspettando quel dolore che gli doveva arrivare, a lui e sua figlia, come se fosse una mazzata, si stabilisce in un infantile "caos calmo", nella stessa entrata della scuola dove studia la ragazzina.
Si tratta, insomma, di una cara anche se strana forma di pazzia che eppure gli serve come rifugio dal quale potrà proteggere sua figlia e anche mettersi di fronte alla esperienza lacerante della perdita.
Ma intanto la città ci entra nell' autunno, Pietro diventerà, a poco a poco, nell' epicentro da un mondo che invece di apportargli consolazione e comprensione gli trasferisce la sua propria sofferenza, le sue proprie ossessioni, che il protagonista descrive con la serenità di chi non ha già nulla da perdere.
Soltanto con sua figlia incontrerà il cammino che permetterà loro di riconoscere le proprie limitazioni e in più continuare a vivere accettando le imposizioni della maturità.

Stile letterario.-

Con una varietà di registri che vanno da l' e-mail fino al dialogo vivo fra generazioni, dal monologo riflessivo fino alla prosa erotica più infiammata, Sandro Veronesi riesce a plasmare in questo bellissimo romanzo il caos delle nostre città multiformi, delle nostre famiglie in crisi, di una economia fondata non più nel valore del lavoro fatto bene, ma nella pura especulazione.

Commento personale.-

Le osservazioni, riflessioni e commenti di Pietro forse sono il più prezioso del romanzo perché nonostante si presentino di una maniera colloquiale non sono per niente superficiali.
Sembra proprio che invece di leggere stiamo ascoltando un uomo lucido analizzare con senso comune tanto la sua propria quotidianità nella Italia del XXI secolo quanto le avventure e disavventure dei loro interlocutori oppure gli imbrogli della economia globale.
Veronesi ci parla di se stesso, della sua generazione, del mondo, il quale all' improvviso sembra diventato anormale, dei figli e dei padri, delle mitologie della età contemporanea, della entropia affettiva, dell' andare alla deriva della società attuale e della dificoltà per ottenere esperienze positive rispetto alle cose vissute da noi.
Per concludere, penso che sia un' opera d' arte della letteratura contemporanea che allo stesso tempo ci diverte e ci sorprende in ogni pagina e che tutti i giovani allievi dovrebbero leggere per imparare qualcosa di bello che certamente non si impara nelle lezioni, ma attraverso l' esperienza di avere vissuto un po' di più di quelli.

sábado 12 de julio de 2008

La famiglia non fa ricevimento.

Siccome il tema "La famiglia" è stato da sempre per me molto complesso, ho dovuto rivolgermi alla chiaroveggenza del mio caro amico e consulente, il professore Coccosecco.
Secondo lui non servono a niente quelle definizioni del dizionario Salvat e della Sociologia, giacché secondo il primo è un gruppo di gente che vive nella stessa casa sotto una stessa autorità", e a seconda della sciencia sociologica "si tratta di un gruppo di persone imparentati tra loro che vivono insieme sotto l' autorità di una di esse".
Allora mi chiedo, ha seguito Coccosecco, se davvero la caratteristica capitale della famiglia sia il principio di potere, davanti al quale tutti i membri, eccetto uno, debbano sottoporsi.
Ma Coccosecco non si è voluto arrendare a questa spiegazione e cerca di avvicinarsi al problema. Quindi, come sarebbe a dire, Giulio?, disse. Secondo le mie investigazione, possiamo affermare senza dubbio che la famiglia è stata da sempre la istituzione basica della società, nella quale uno o più uomini vivono con una o più donne in rapporto sessuale socialmente sanzionato e di più o di meno in modo permanente, con diritti e obbligi, anche riconoscenti della società, assieme alla loro prole.
Il suo monologo ha continuato così: da un' altra parte, bruttino, devi capire il tuo cervello di semplice lucertola al sole, che ci sono quattro le forme, in genere, conosciuti di famiglia, che per il loro ordine di frequenza nella storia della umanità ci sono: monogamia, poligamia ( anche poliginia), poliandria e matrimonio per gruppi. Tutto questo senza avere il conto degli, a giorni d' oggi, chiamati matrimoni monoparentali, i matrimoni di fatti e, alla fine, di tutti quelli che ci sono sposati con se stessi.
Il fatto è che in Italia, nella Spagna, ecc, ci si sposa di meno e ci si separa di più, ha detto per concludere. Ha spiegato che questo fatto si debba all' evoluzione storica delle società civilizzate, a seconda della quale ci ha osservato una progressiva desintegrazione da quando la famiglia era estensa all' inizio, finora, con la familia stretta attuale, composta esclusivamente dal marito, la moglie e i loro figli, in genere uno o due al massimo. Però, a dire il vero, non credo che quella desintegrazione finisca mai. Ci sono attualmente in voga questioni sociali che finiranno con la famiglia, tra le quali si trovano: il Dio denaro, la insolidarietà, l' egoismo, la incultura, la violenza, la intolleranza, la manipolazione, lo spreco, la pubblicità, la malversazione, la stupidaggine, la mancanza di rispetto, di onestà, generosità, fiducia,...Insomma, tutti quei valori che oggi comandano questa società che si precipita alla fine della civiltà. E guarda che non ti dico la mia visione del mondo non tanto lontano, pieno di asili nido e di pensionati, dove saranno bambibi che apparteneranno allo "Babbo Stato" e non conosceranno mai a i suoi genitori e dove i vecchietti non avranno nessun nipoti, giacché non avranno avuto neanche dei figli.

Dopo tutta questa spiegazione, Coccosecco sembra molto stanco, spaventato. Rimane zitto e pare in trance, come si fosse addormentato. A volte mi da spavento. Quando ha pensato a lungo sembra pazzo. Inoltre, è vero che a un certo punto anch' io la penso come lui, ma non mi sono voluto arrendare alle sue spiegazioni, le quali non mi fanno né caldo né freddo perché sono menefreghista. Questa è la mia filosofia della vita, "Il menefreghismo". Sarebbe stato meglio se fosse stato più chiaro, non tanto assettico, impersonale, senza emozione. Se non fosse tanto pessimista e senza speranza per l' umanità. Può darsi che non abbia sposato ancora nessuna (non sembra finocchio), forse è che non abbia avuto ancora dei figli, che non sappia quello che uno sente ad essere padre, il dubbio, l' incertezza di non sapere, al cento per cento, se uno è stato un buon marito, un bravo padre.
Allora mi chiedo anche io, ho bisogno di accontentarmi? Ti conosco, mascherina! Dico io in riferimento a Coccosecco, non è vero, come tu dici, che tutti siamo frammenti di eternità che oscillano semplicemente al vento di Sorrento. La verità è que tutti siamo frammenti di eternità che oscillano fra il tempo e lo spazio infinito. È per questo che ti chiamo "bugiardo".
Oltre a ciò, Platero, ti dico que non c´ è bisogno che parli in modo strano, come se non sapessi quello che devi dire, come se avessi bisogno di farti capire a te stesso, asino, come se di fronte a te ci fosse un sordo.
Per questo ti prego che non urli mai, come se volessi farti capire ad ogni costo. Decisamente ho capito che non mi sono convinto, e ricordati d´ora in poi che tutti abbiamo due orecchie e una sola bocca, perché dobbiamo ascoltare di più e parlare di meno. Inoltre e para che sia convinto ti dirò questo: "Per dire quello che penso, senza pensare quello che dico, ho avuto moltissimi nemici e alla fine della fine ho imparato che debba per prima sempre pensare quello che voglio dire e mai dire tutto quello che penso. Altrimenti, potresti diventare schiavo delle tue parole."
Allora, che te ne pare? Che me ne fregano le tue spiegazioni e a chi ci servono se in questo punto ancora mi domando cosa sia la famiglia? La famiglia non fa ricevimento, è morta, stanca di se stessa. Questa è stata la tua conclusione, ma a chi ci serve?
Il fatto è che ancora la famiglia c' è e non cosa sia o possa essere in futuro.
Sappiamo per caso chi siamo? È per questo che non potremmo sapere cosa sia la famiglia. Non sappiamo parlare dei sentimenti con le parole!

martes 8 de julio de 2008

Una telefonata per fare un riclamo.

Quel giorno, il professore Coccosecco si era alzato presto. Non doveva andare a scuola perché era sabato, ma un problema non l' aveva lasciato chiudere gli occhi in tutta la notte.
Senza farsi la doccia neanche colazione prende il telefono. Pronto? Pronto signore, mi dica. Senta, sono il professore Coccosecco, un suo cliente e vorrei parlare con un responsabile della sua ditta. C' è il direttore? No, sono spiacente, ma il direttore non c' è in questo momento. Se vuole può richiamarlo dopo. Altrimenti può lasciargli un messaggio. No, non credo che abbia bisogno. Vediamo...penso che sarà sufficente se parlo con l' addetto alle spedizioni. Sono proprio io, mi dica signore.
Allora, quindici giorni fa ho ordinato una merce composta di mezza dozzina di tazze e piatti per il caffè, ma quando la merce è arrivata qui ho visto che il pacco era rotto e anche due piatti e tre tazzine. È per questo che voglio mi restituiscano l´importe, altrimenti dovrò andare all' ufficio dal defensore dei consumatori per farne un riclamo per scritto.
mi dispiace tanto signore, ma deve capire che possono capitare cose del genero benché facciamo perché non succeda così.
Ma dai! Le pare il modo di lavorare questo? Giuro che questa è l´ultima volta che vi comprerò qualcosa, oltre a farne il riclamo in carta ufficiale!
Non si infastidisce signore...
Coccosecco! Mi chiamo Giulio Cervello Coccosecco!
Va´be´, signore Coccosecco. Potrebbe dirmi il suo indirizzo postale?
Via "Lo zero assoluto", senza numero, di fronte all´edicola della Bella Donnina Tascabile.
Bene, credo che così sarà sufficente signore. Ci scusi tanto. non si preoccupi, come l´ho detto prima sono láddetto alle spedizioni e assumo tutta la responsabilità del suo problema. Guardi che le devo dire che io personalmente me ne occupo e che al massimo in due mesi le sarà arrivato un pacco, questa volta non tanto rovinato, certamente, con mezza dozzina di tazze e di piatti, ciascuno di un colore diverso (questo per prevenire che uno sia rotto di passaggio) e con un accendino americano "Zippo", della bella serie "Play Boy", per lui e anche una bellissima pamela per sua moglie. Ché ne dici?
Mi sembra un´ottima soluzione, solo che io ancora non sono sposato e non credo che nessuna abbia voglia di venire a vivere da me, dato che sono uno scienzato.
Questo non è un vero problema giacché la pamela può darsela alla sua professoressa di italiano oppure a sua suocera!
sei intontito? Recente l´ho detto che non sono sposato, e di questo si segue che la suocera non c´è (almeno in questo capitolo)
Ebbene signore, per noi la migliore pubblicità è stata da sempre averne un cliente soddisfatto-
Arrivederla, signore!
Arrivederla!, risponde subito Coccosecco e attaccando il telefono e respirando profondo se ne è andato in bagno per farsi una bella doccia calda in quest´estate torrida. Controsenso? Non tanto, Coccosecco ha un modo particolare di combattere il caldo, con bibite calde e acqua calde. Ha la teoria che nel suo interno si producano reaccioni diversi e di conseguenza diventa più fresco!

E tu che ne pensi?

Bisogna far di tutto per cercar di vivere il più a lungo possibile?
Io, di solito non penso, ma tenterò di pensare questa volta.
Per incominciare dirò che, secondo me, questa vita non è stata bene bene disegnata. I diversi fasi: infanzia, gioventù, maturità e vecchiaia sono sbagliate nel suo svolgersi. Appunto dovrebbe essere percorse nell´ordine inverso: vecchiaia, maturità, gioventù e infanzia.
Sapete che gioia avere cinquant´anni ed arrivare ai venti, dove per prima i figli e dopo la moglie sarebbero, alla fine, spariti? Tutti saremmo contenti di dimenticare anche la suocera!
Poi raggiungeremmo la gioventù, dove troveremmo tutte nostre ragazze conosciute, ma in questa volta con una esperienza benissima nel confronto con loro.
Dopo raggiungeremmo la infanzia, ma non la spassaremmo tanto male alla scuola, questo di sicuro.
Per finirla, la vita dico, essendo veri veri mammoni.
E alla fine della fine? Semplicemente sparire!

Ma questo è un tema serio e non dobbiamo fare scherzo!
A dire il vero se la vita non ci fosse, bisognerebbe inventarla (lo stesso accade con la nostra brava professoressa d´italiano, devo dire!)
Direi eppure che non si deve contrastare il corso naturale della vita. Anzi, siccome per me la vecchiaia è una solenne fregatura non dovremmo allungarla!
Bisogna accettare il decadimento del corpo ma non tanto dello spirito. È per meglio passare il corso degli anni con dignità che cercare di allungare la propia vita in maniera artificiale.
Ma mi è venuto adesso un dubbio esistenziale: cosa pensaresti se stai assaporando un bel seno di donna e ti cade la dentiera? Faresti una bella figuraccia, questo è verissimo!

Per questo il segreto è di non morire dentro e coltivare interessi di ogni tipo (includendo fare visita dal dentista, vi prego agli uomini soprattutto!)
Però da un altro punto di vista mio zio Nietzsche già lo diceva molto tempo fa nella sua opera "La caduta degli dei", portata dopo al cinema da suo cognato Lucchino Visconti. Cioè, "L´immortalità è un vero mito"
Ricordate sennò il succo della nostra religione catolica: "Coloro che bevano il sangue da Cristo viviranno per sempre" Macché! Cristo non ne ha ancora inviato una lettera come mittente al di là! Nemmeno un' e- mail!

Ancora in più, prendere farmaci non può diventare un obbligo ma un mezzo per guarire una piccola malattia oppure per evitare il dolore corporale o psichico. Prendere farmaci per ringiovanire! Mi da fastidio questa modo che già è diventata un' ossessione nociva e della quale abbiamo qualche esempi, come Sarita Montiel, Michael Jackson, la Duchesa dell' Alba, ecc.
Avete pensato che sopportare Berlusconi, Asinar (qui ho sbagliato a posta!), Rapael, Zapatero, Acebes, Bush e anche Raúl, soltanto una volta sia stata cosa da poco? non ci credo!

Insomma, tento di arrivare alla vecchiaia in buona forma, cercando di essere felice, ma non molto perché non è buono, ma non penso sottopormi alla chirurgia plastica. È vero che a vlote devo rivolgermi dal dentista, come ho detto prima, però dovete capire che ho bisogno di mangiare, per non morire tanto giovane!

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