martes, 18 de diciembre de 2007

Delirium*

È possibile raccontare il miracolo della vita? Sì. Lo spettatore ha la sensazione di essere portato in un sogno (chissà sarebbe stato meglio, per questo, intitolare lo spettacolo "Somnium").
È stato per me veramente un sogno. Gli autori, con l´aiuto di tutti i mezzi tecnici conosciuti finora (musica, danza, ginnastica, luci, canzoni, video, ecc) sono riusciti a farlo, grazie anche a tutti gli artisti che appaiono e scompaiono nella scenografia.
La messa in scena è un´opera d´arte giacché permette vedere lo sviluppo della vita umana sin dalla nascita alla morte, ma senza un ordinamento logico (ricordate che si tratta di un sogno).
La nascita, l´infanzia, la gioventù, la maturità e la vecchiaia. Oltre a ciò si svolgono tutti quelli sentimenti che sono esclusivi della specie umana, tra di loro: il gioco, l´allegria, il pianto, il riso, l´amore, il dolore, il desiderio di volare, ecc. Infine, tutti gli avvenimenti che succedono nel trascorso della vita e che in questo, diciamo così, "Teatro Magico", hanno fatto possibile che io, alla fine, abbia capito il vero scopo della opera rappresentata:
"Tutti siamo soltanto frammenti di eternità, i qualli oscillano fra il tempo e lo spazio infinito."

(Rubrica per il giornale: "L´albero bianco che oscilla al vento di Sorrento" (proprio napoletano, vero)

* Invece "Delirium" avrebbero potuto intitolarlo "Viaggio in gondolfiera", già che ce n´è uno dei attori il quale rimanga tutto il tempo in sospensione sopra il palcoscenico collegato a un globo.

1 comentario:

kikidemontparnasse dijo...

E in questo Grande Teatro che é la vita, io conosco 4 testoline che devono ringraziare il demiurgo per avergle concesso un papà cosi talentoso come affetuoso. Uno che fa le battute piú belle, e sa pure cantare!!!