lunes, 17 de diciembre de 2007

Intervista.

- Ciao Carlo, come va?
- Bene Giulio, e tu?
- Anch´io sto bene. Senti, posso farti una intervista per il mio giornale "La albero bianco"?
- Certo, ma come no! Dimmi pure.
- ¿Perché studi l´italiano, soltanto perché a lezione ce ne sono molte donne?
- Non direi proprio è semplicemente perché mi piacciono molto la lingua italiana e anche la sua cultura.
- Avevi giá imparato l´italiano a scuola o da un´altra parte?
- Bene, prima di venire alla scuola di lingue a Valladolid non avevo studiato ancora l´italiano.
- Si fa notare non credi, e dimmi sei contento dei tuoi progressi?
- Mah, un po´sì, ma non troppo. Veramente mi sembra una bella lingua, ma purtoppo non ho molto tempo per studiarla, dato che lavoro di più e oltre credo che sia un po´bruttino per imparare tutte le regole di grammatica e anche delle belle fotocopie che ci porta la nostra professoressa a lezione. Figurati! Vado per la tre e ce sono ottanta circa.
- Be´mi sembra che sia un po´cosí, come bene hai detto, però dimmi se parli un´altra lingua straniera oltre all´italiano.
- Sí, anche parlo l´inglese.
- E dove l´hai imparata? perché sai io la trovo una lingua bruttissima.
- Proprio qui, nella stessa scoula di lingue a Valladolid.
- E quanto ci hai messo a impararla?
- Ci ho meso quattro anni direi.
- Sei veramente bravo tu. Allora dimmi c´è stato piú semplice que imparare l´italiano?
- Non sapró bene cosa dirti perche penso che siano due lingue diverse se abbiamo conto che l´inglese non ha niente che vedere con lo spagnolo, il francese, il portoguese, il romano ed il proprio italiano, già che non ha una radice latine come queste tutte le altre.
- Allora, ti è mai trovato in situazione in cui non sei riuscito a dire nemmeno una sola parola d´inglese?
- A dire il vero direi di sì. Ricordo la mia prima stanza a Londra, uno dei paesi piú grandi del mondo mondiale. non ero riuscito a capire nulla. lingua strana mi dicevo. Ma non era solo la lingua, erano anche tutti gli inglesi. Siccome solo io guidavo per la destra della autostrada ho dovuto fare il "Rally" tutto il tempo già que sennó quelli guidatori pazzi avrebbero potuto uccidermi. Ma, alla fine, e como vado forte perché sono bravo, me la cavo bene bene con l´inglese, tanto que lo parlo come George Washington Bush, o forse sia come lo fa de bene il suo amico dalla sua anima Josemari.
- Per concludere l´intervista, hai mai sognato con una lingua straniera?
- Tu sai che soltanto sogno a volte con la Sarapova, come te, ma ora che lo dici credo di sì. Ricordo una notte, poco tempo fa, che ho sognato che andavo per lo spazio siderale in ufo e mi ricordo parlando nemmeno che con diciotto marziani, ma tutte femminili, i quali stavano parlando intorno a me. Dio!, alla fine avevo preso un mal di testa considerabile già che tutte stavano parlando a lo stesso tempo e non smettevano mai di farlo.
- Bene cosí Carlo e grazie mile, però come credo che strane idee ti frullano ultimamente nella
testa ti consiglio di fare visita subito allo psichiatra o sennó a farti fare un massagio per la Sarapova se non ha partita questo fine settimana.
- Prego Giulio, ma credo que la scelta senza dubbio sia la seconda e, in poi, ti dico che mi hai sembrato un pocchino finocchio nel tuo ruolo di reporter.
- Arrivederci Carlo, ci vediamo a lezione d´Italiano.
- Arrivederci Giulio.

1 comentario:

kikidemontparnasse dijo...

Non si tratta di radici latine, ma di qualcosa più profondo: tu nelle altre vite vissute prima di questa eri italiano!!! Da Roma, dalla Calabria, dalla Puglia, dal Piamonte... macché importa! Sai da cosa lo vedo? Perché sei cantarino, come loro. Perché sei gioioso, come loro, perché ti piace scherzare, giocare, ed infine... Perche ti piace la trinità più sacra: calcio, vino e donne. No si tratta di affinità linguistica ma di affinità sentimentale. Anche se non parli bene, sei molto più italiano di quanto lo sia Fabio Capello. Ma guarda un pò! Chi l'avrebbe mai detto, uno spagnolo come te, nato in quella Castiglia profonda... Piutosto che Playa del Inglés, dovresti pensare a cercare quel antenato tuo italiano, da cui ha preso queste richezze. E quando lo trovi (chissà) forsi rimani là, no? In mezzo al caffè e alle canzoni melodiche. Tantissimi baci